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A causa del trascorrere del tempo, le nostre dimore storiche stanno perdendo l’originaria bellezza degli intonaci a calce dei secoli passati. Quel colore rosso o ocra che anche se si sfuma e si polverizza è lo stesso bellissimo da vedere, come una bella signora che si riempie di rughe ma rimane pur sempre una bellezza. Purtroppo negli anni 60′-70′ alcuni di noi, anche in buona fede, hanno ristrutturato con i materiali di allora: cementi e malte non idonee. Oggi siamo consapevoli dei materiali e della debolezza di malte non idonee. Prima di decidere a chi affidare la propria dimora storica per rifare le facciate è indispensabile impiegare un po’ di tempo ed energia per far fare una diagnosi delle malte esistenti e dell’umidità.

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Una volta esisteva il Capo-Mastro che aveva grandissima esperienza e quella saggezza necessaria a fare un lavoro duraturo. Oggi i materiali vengono proposti di prassi secondo una logica commerciale o la moda green, anche quando di green non hanno nulla. Spesso il muratore di zona, in tutta onestà convinto di fare un “buon lavoro” fa dei danni che si vedono poi nel giro di due/tre anni, quante volte l’abbiamo visto! Ecco l’importanza di fare una diagnosi dell’esistente, impiegando tempo ed energia prima di decidere chi chiamare e cosa fare.

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La diagnosi consiste in una/due giornate di osservazione delle malte, dei materiali, delle problematiche esistenti. Identificazione del degrado in atto e misurazione dei livelli e della distribuzione dell’ umidità. La Relazione Tecnica che ne deriva è un importante guida e riferimento per la committenza per valutare il corretto intervento da intraprendere, intervento che potrà essere completo o a step secondo la volontà dei proprietari. Si tratta di un atto di rispetto dovuto a chi possiede la dimora e fatica a mantenerla e agli artigiani che hanno costruito 3/4 cento anni fa con la corretta logica costruttiva che ha permesso all’edificio di arrivare ai nostri tempi, ed essere ancora così bello. E’ una scelta che ci permetterà di non sprecare le nostre risorse economiche in interventi inutili. Il mio riferimento preferito è il più affascinante di tutti questi edifici: il Pantheon, costruito a calce e pozzolana e ancora perfettamente in piedi dopo più di 2.000 anni, certo le conoscenze e i materiali erano quelli giusti!

Carolina Reviglio

Carolina Reviglio